giovedì 31 gennaio 2013

genitorialità positiva

Judith, una studentessa di B2, ci ha presentato la campagna "A mani ferme" diffusa a Milano, che riguarda alcuni principi della genitorialità positiva. Vi starete chiedendo a cosa si riferisce.Si tratta in realtà di una campagna contro le punizioni fisiche in generale, perché si instauri una relazione serena tra genitori e figli. Questa campagna è organizzata da Save the Children e dalla Società italiana di pediatria, conosciuta come SIP, che fa parte del progetto europeo "Educate Do not punish". L'obiettivo principale è quello di proteggere i minori da comportamenti umilianti e degradanti in tutti i contesti, come ad esempio quello familiare, attraverso azioni di sensibilizzazione sui mass media, una guida sulla genitorialità positiva e, per ultimo, con dei volantini per i pediatri. Per sostenere i genitori nel loro ruolo educativo, il pediatra può aiutarli a instaurare una relazione positiva coi propri figli, senza fare ricorso a punizioni fisiche o in un certo qual modo degradanti. Quindi il medico può farsi promotore di un'educazione senza violenza, suggerendo ai genitori di aplicare i quattro principi base della genitorialità positiva, che riportiamo qui di seguito. 1.Individuare gli obiettivi educativi a lungo termine. Molto spesso un genitore vuole che i propri figli facciano subito alcune cose e, se i bambini non obbediscono, il livello di stress aumenta. Quindi i genitori dovrebbero avere una visione più ampia. 2. L'affetto Far sentire il proprio affeto, inteso come protezione fisica ed emotiva,dando quindi ai propri figli gli strumenti per raggiungere i loro obiettivi in modo autonomo. In un'atmosfera di affeto, il bambino si sente al sicuro, anche se commette errori, si fida dei suoi genitori, diventando più sicuro di sé. Non si tratta quindi di costringere e tenere sotto controllo, ma di comunicare in modo chiaro e rispettoso. 3. Le aspettative In generale, per comprendere cosa pensano i figli è essenziale avere aspettative realistiche sulle loro capacità. I genitori devono riflettere su cosa potrebbero cambiare del loro atteggiamento per aiutarli ad apprendere, e soprattutto accettare che il punto di vista dei figli può essere diverso dal loro. 4. Le soluzioni Consistono nel mirare alla risoluzione dei problemi, e non agli ostacoli; diciamo che si tratta di vedere la bottiglia mezza piena, ricordandosi di far sentire il proprio affetto e di dare ai propri figli tutte le informazioni di cui hanno bisogno per imparare. Alla fine i bambini impareranno a non far ricoso alla violenza nei loro rapporti cogli altri, avranno maggiore autostima e più rispetto per gli altri. E voi credete che i bambini vadano educati o semplicemente accompagnati nel loro processo di crescita verso l'autonomia? Vi suggeriamo a questo proposito la versione sottotitolata in italiano del documentario La educación prohibida. Fateci avere i vostri commenti!